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Alex Gelsomino – American dreams

Alex Gelsomino – American dreams
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“Se puoi sognarlo puoi farlo” diceva Walt Disney. La storia di Alex Gelsomino sembra proprio una favola del grande Walt.

“Sono nato e cresciuto a Palermo, dove ho fatto il liceo e persino il servizio militare all’inizio degli anni 90 – racconta Gelsomino – Finito il militare, andai in vacanza in USA e rimasi. Sono passati 25 anni da quel giorno”.

Oggi Alex Gelsomino è uno tra i navigatori più famosi a livello mondiale. E’ il copilota del grande Ken Block.

Alex, come ti sei avvinato al mondo dei rally?


“Iniziai a fare il navigatore in Sicilia, nella coppa Italia di zona. A quei tempi era facile entrare nel mondo dei rally attraverso corsi naviga organizzati dalle scuderie locali. Il piano era di fare due, tre gare da navigatore, poi passare sul sedile di sinistra. Ma dopo un paio di gare iniziavano ad arrivare chiamate con più richieste di correre e leggere le note, quindi il mio piano iniziale non si materializzò. Sicuramente non ho rimpianti in merito”.

Gelsomino


Quali sono stati i momenti più belli della tua carriera?

“Di momenti belli ce ne sono stati tanti. Sicuramente ogni volta che si vince all’estero è una cosa da non dimenticare. Io e Ken abbiamo vinto molte gare in USA e Canada, ma le vittorie più belle sono state in Nuova Zelanda e persino al Legend tre settimane fa. Al Legend eravamo andati solo per fare spettacolo, ma subito ci siamo trovati in una acerrima battaglia per la classe Myth con i locali Romagna sulla Delta e Boroli sulla Impreza. Volevamo davvero vincere e ce la siamo suonata per tutta la gara a colpi di decimi di secondo. Alla fine tutti e tre piloti hanno ammesso che erano al limite. Ecco forse e’ questa la vittoria più bella. Nata per caso, durata per tutta la gara, finita con una vittoria, contro 2 piloti locali che non hanno nulla da perdere. Mi ha ricordato i rally puri di una volta e il perché ho deciso tanti anni fa di intraprendere questa carriera”.

Il momento, invece, più brutto?

“Senza dubbio perdere la nostra prima Escort Cosworth a causa di un incendio al New England Forest Rally, un anno fa. Un problema meccanico al cambio causò una uscita di strada, e la macchina prese fuoco immediatamente senza possibilità di salvarla. E’ stata la prima volta che ho perso una macchina a causa di un incendio, ed è una sensazione terribile che ti lascia a pezzi mentalmente”.

Come hai conosciuto Ken Block?  

“Ken l’ho conosciuto per la prima volta nel 2005. Aveva appena venduto la sua ditta DC Shoes a Quicksilver, e voleva entrare nel mondo dei rally per vedere cosa poteva fare dopo una carriera amatoriale nel motocross, anni prima. Il team che lui contattò era alla ricerca di un naviga a lungo termine, ed io ero ad un ottimo livello nel campionato USA. La scelta fu facile. Il rapporto iniziò forte”.

Ken Block – foto Magda Tonini

Lo conosci molto bene. Puoi svelarci quali sono i suoi pregi e quali i suoi difetti?


“Sicuramente una cosa che Ken riesce a fare è il creare una situazione mediatica che solo un paio di altri piloti al mondo riescono a fare. Ed e’ una cosa che gli sponsor ed i fans amano. E’ stata sicuramente una fantastica esperienza essere parte di tutto ciò. Dagli inizi dove avevamo macchina e tute bianche senza sponsor, fino adesso dove c’e una lista di attesa. Il Ken dietro il volante è un asso che è anche molto composto e ragionato. Inoltre, dopo 15 anni di lavoro insieme ed oltre 120 gare al suo fianco, non bisogna nemmeno discutere di strategie ed approccio ad ogni gara. Il tutto è sintonizzato in maniera perfetta tra pilota, navigatore, team e mezzi. Ed il successo e’ spiegato proprio da questo: Teamwork”.

Progetti futuri?


“Beh, è sempre da definire con sponsors e management, ma sicuramente quello che abbiamo fatto quest’anno – il Cossie World Tour – è stato un programma molto apprezzato dai fans e media di tutto il mondo. Ci ha permesso di coprire aree rallystiche, dall’ Oceania, al Nord America a molte parti d’Europa, dove lo sport conta fans e passione unici. Penso che per un paio di anni si vedrà ancora un po di questo. Una serie di gare in giro per il mondo che sono sempre state nel cassetto di Ken, nella sua “bucket list”. Io continuo a lavorare sempre con altri piloti, oltre a Ken, e ciò mi porta a vivere lo sport come ho sempre voluto a questo punto della mia carriera”. 

Oltre a Ken Block, con quale altro pilota collabori?

“Molti piloti sparsi per il mondo e in campionati come Nuova Zelanda, Australia, Francia e Finlandia. Di recente ho lavorato con Gus Greensmith, la giovane promessa Britannica, con il quale ho fatto un bel terzo posto nella prova del WRC2 in Galles lo scorso anno”.

Qual è la qualità più importante che deve avere un copilota? 

“La dote più importante per un naviga di successo, a mia opinione, è avere una grande pazienza. Tutte le variabili che un weekend di rally ti crea, sarebbero abbastanza per scoraggiare il naviga con più talento. Ma se manca la perseveranza e spirito di sacrificio in questo sport, non si va molto avanti. Ovviamente ci sono altre cose come non aver paura e l’organizzazione estrema necessaria a gestire il tutto in una macchina da rally”.

Marianna Giannoni