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La F1 ama Kubica ma Villeneuve “La presenza di un disabile è terribile”. L’opinione di Nicola Dutto

La F1 ama Kubica ma Villeneuve “La presenza di un disabile è terribile”. L’opinione di Nicola Dutto
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Una Formula 1 dal volto umano è possibile? Sembra proprio di sì ed ha il volto di Robert Kubica. Qualche giorno fa sull’account ufficiale della Formula 1 è stato postato un video commovente così come la sua descrizione.

Queste immagini non hanno bisogno di commenti. È palese quanto la presenza di Kubica sia una grandissima risorsa per tutta la Formula 1.

Jacques Villeneuve però non la pensa così. Il pilota canadese ha rilasciato una dichiarazione pesantissima al sito olandese Formule1.nl “Credo che sia terribile per questo sport. La Formula 1 dovrebbe essere l’apice delle corse, è la classe regina. Lo avevo già detto l’anno scorso e non cambio idea. Non è un bene che un pilota disabile possa partecipare alla Formula 1, forse ad altre categorie. La F1 deve essere dura, difficile da correre e quasi irraggiungibile. Il ritorno di Robert non è il messaggio giusto”.

La logica direbbe di lasciare perdere, come sicuramente sta facendo Robert Kubica. Appare però una grave mancanza di rispetto nei confronti di chi ha lottato e lotta per superare i propri limiti.

E di piloti che hanno lottato e vinto ce ne sono.

Ha vissuto una situazione analoga a quella di Kubica anche Mattia Pasini “Non so esattamente cosa abbia avuto Kubica. Io ho avuto una paralisi del braccio destro per la lesione del plesso brachiale. Mi hanno detto che non sarei dovuto essere nel Mondiale ma io ne ne frego di quello che dicono gli altri, semplice”.

Nicola Dutto ha sentito gli stessi commenti per la sua partecipazione alla Dakar “Sembrano tutti della stessa scuola di Lavigne, il direttore della Dakar 2019 – afferma Dutto – Prima di tutto Kubica non è un disabile, ha avuto un problema ad una mano ma ha dimostrato di poter guidare ugualmente. Dire che un pilota con delle limitazioni non possa guidare una Formula 1 mi sembra una dichiarazione piuttosto stupida. Se io avessi ascoltato chi diceva che i miei sogni erano la negazione della realtà non avrei fatto quello che sono riuscito a fare. L’importante è andare avanti e smentire con i fatti quello che dicono gli altri, in questo caso Villneuve”.