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Matteo Baiocco “Mi aspetto di lottare per le prime posizioni”

Matteo Baiocco “Mi aspetto di lottare per le prime posizioni”
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Matteo Baiocco è, ormai da diverse stagioni, una delle figure di spicco del Campionato Italiano Superbike in cui si è laureato campione tre volte, nel 2011, nel 2012 e nel 2016. Dopo qualche annata al di sotto delle aspettative iniziali, quest’anno il pilota di Osimo è pronto a puntare ancora una volta al titolo in sella ad una Ducati Panigale V4-R.

Cosa ti aspetti da questa nuova sfida per la stagione 2020?
E’ relativamente tutto nuovo. La parte tecnica del team è curata da AP Racing, con cui ho già corso nel 2014. Sono più o meno sempre gli stessi meccanici con cui ho lavorato in passato quando ho corso con Ducati. La Panigale sembra una moto molto competitiva e mi aspetto di poter essere là davanti per tutto il campionato e lottare per le prime posizioni, anche se non sarà facile”.


Quanto è alto il livello dell’attuale CIV Superbike?
Secondo me cresce ogni anno, perchè i giovani imparano e diventano competitivi, mentre la presenza di piloti esperti alza il livello, che è sempre più alto. Poi dal punto di vista tecnico si crea qualche disparità e questo a volte rende il tutto poco competitivo all’apparenza, ma tutti i partecipanti hanno anche esperienze internazionali, perciò credo sia uno dei campionati di maggior livello tra quelli che ci sono in Europa”.

La centralina unica potrà avvicinare le prestazioni delle varie moto?
Sicuramente sì. Credo che possa essere un grande aiuto per chi è un po’ più indietro e meno seguito a livello elettronico. Per alcune Case si tratterà solo di abituarsi alla centralina nuova, ma per le giapponesi o anche BMW, che ora non sono seguite direttamente e fanno fatica, sarà un aiuto importante”. 

Che cosa è mancato in queste ultime stagioni per restare là davanti?

 “Nel 2017, quando sono passato all’Aprilia, mi sono trovato bene da subito, ma abbiamo iniziato un po’ tardi e abbiamo fatto qualche errore all’inizio dell’inverno che ci ha fatto faticare. Nel 2018 non c’è stato molto sviluppo e quindi siamo rimasti fermi nella nostra posizione iniziale perdendo parecchio lungo il corso della stagione. Nel 2019 sono approdato al team DMR BMW perchè hanno sempre avuto un buon pacchetto, ma la moto nuova doveva arrivare alla seconda gara ed invece non è mai arrivata. Con la moto vecchia siamo rimasti sempre allo stesso punto senza margini di sviluppo. Sono rimasto in corsa per il terzo posto in campionato per molto tempo, ma poi a livello tecnico è mancato qualcosa. Sarà importante avere un pacchetto competitivo quest’anno per riprovare a vincere.

Con Aprilia hai anche guidato la MotoGP. Com’è stato?

La collaborazione con Aprilia continua ancora oggi ed infatti anche per il 2020 sarò nella famiglia Aprilia. L’esprenza con la MotoGP è stata davvero bellissima e per questo devo ringraziare Albesiano e Rivola. Si imparano un sacco di cose e lavorare con dei grandi ingegneri ha rappresentato una crescita anche per me. La situazione Aprilia nel campionato italiano però è tutta in mano al team Nuova M2 quindi la casa mi ha lasciato libero di correre con una struttura privata Ducati”.

Restando nei campionati nazionali, quanto è diverso l’ambiente del British Superbike?

E’ molto diverso rispetto al CIV, perchè la cultura è totalmente diversa, così come l’approccio di pubblico, piloti e squadre. Il campionato è organizzato alla grande, ma rispetto a noi hanno anche molte meno problematiche su tanti aspetti, come la sicurezza dei circuiti e i controlli di trazione. Il loro è un campionato atipico e se vogliamo non è normale che si corra su certe piste con una 1000, ma è spettacolare e permette a diverse moto di vincere. Da noi, correndo sempre sulle stesse piste, vince sempre la stessa moto ed infatti le carte si mischiano quasi solamente a Imola e Vallelunga”.

Perché gareggi con il numero 15?

E’ quasi una coincidenza. Io ho sempre amato il numero 5 e in ogni categoria nel mio numero era presente, fin dalle minimoto: 58, 54, 95… Poi un giorno ho fatto un test sulla Supersport di Alessio Corradi con il numero 15 e da lì l’ho sempre tenuto. Inoltre ho sempre stimato anche Gibernau che correva con quel numero. Però spero di poter togliere il 5 lasciare solamente l’1″.

Alessandro Di Moro