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Elena Rosell – Con il MaxiGass per brillare di nuovo

Elena Rosell – Con il MaxiGass per brillare di nuovo
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Elena Rosell è stata una delle stelle più luminose del motociclismo femminile mondiale. In passato ha gareggiato anche nel Mondiale Moto2. Nata a Valencia, quest’anno correre il MaxiGass Racing Team di Madrid.

Il MaxiGass Racing Team schiera anche il forte Javi Orellana nell’ ESBK Supersport che inizia questo week-end a Jerez.

Javi Orellana e Pedro Ventas

Elena Rosell, tutti ti conoscono per la partecipazione al Campionato Mondiale Moto2. Il tuo ricordo più bello?

La verità che ho ricordi di tutti i tipi. A livello sportivo è stata un’esperienza difficile perché arrivare alla categoria Moto2, dove hanno fatto il salto i migliori piloti Moto3 e dove ci sono anche molti piloti che non hanno un posto in MotoGP, l’impatto è forte, il livello è altissimo. Arrivarci senza conoscere i circuiti e con solo un anno a disposizione è difficilissimo. É un’esperienza che mi ha fatto migliorare come pilota. Ho cercato di limare le differenze con i primi ed ho fatto grandi progressi. Era difficile competere anche perché sapevo che non avrei continuato, non avevo abbastanza budget. Nonostante tutto , è stata una grande esperienza personale e mantengo ottimi ricordi di quella stagione, sia in pista che al di fuori.

Come eri arrivata al Motomondiale? Cosa ti è mancato per riuscire a sfondare?

“Gareggiavo nel Campionato Extreme1000 spagnolo. Stavo facendo molto bene ed ho avuto questa opportunità. Era tutto nuovo per me. Il venerdì alle prime libere non avevo riferimenti ma tutto da imparare mentre gli altri giravano su tempi record. Ho sempre cercato di dare il massimo. Mi è mancato il supporto dello sponsor per poter continuare almeno un altro anno, tornare sui circuiti, mettere a frutto l’esperienza e competere senza pressioni”.

I momenti più belli della tua carriera?

“Non saprei cosa rispondere. La mia carriera è stata simile e a delle montagne russe. Dopo la Moto2, comunque, sono riuscita a correre in squadre di riferimento in Spagna, con persone fantastiche che hanno creduto in me ed abbiamo ottenuto ottimi risultati insieme”.

Quali sono i tuoi obiettivi stagionali del 2019?

“Nel 2019 gareggio con MaxiGass Motorbike, persone che hanno creduto disinteressatamente in me. Abbiamo creato un ambiente di lavoro e una squadra fantastici, e questo è l’ideale per potere spingere al massimo e tornare al livello che ero prima di soffrire un serio infortunio che mi ha condizionato le ultime due stagioni. Siamo attualmente nel CIV, un campionato che precede il campionato spagnolo e che è il nostro vero obiettivo”.

Elena con il sui team

Ti trovi molto bene con la squadra…

“Alla grande! Ci fidiamo l’un l’altro in tutto, sia nel lavoro che fuori dalla pista. Si è creata grande amicizia. É più facile credere in se stessi quando si ha al fianco chi ci crede, chi sa chi sei, cosa fai e come hai dovuto lavorare per non rimanere a casa e arrivare qui. É la chiave del successo perché ti dà più voglia di continuare a migliorare, per ripagare quella fiducia. Speriamo di poter prolungare la nostra avventura insieme ancora per molto!”

In Italia tutti guardano alla Spagna come la terra del motociclismo femminile. Ci sono problemi anche in Spagna?

Beh, ricordo che alcuni anni fa era il contrario. In Italia hanno fatto un campionato femminile con una grande griglia in 600 e 1000, nonché un campionato europeo, che nella sua ultima ed unica apparizione in Spagna ho vinto il circuito di Albacete nel 2008.

“Ricordo la Polita, la Cazzola e qualche altra ragazza che eccelleva in Italia e che seguivamo perché riusciva ad esibirsi ad un livello eccezionale. Da allora sono cambiate le cose ed è vero che ora in Spagna c’è molto più movimento e ci sono anche più giovani ragazze che si avvicinano al motociclismo. cercando un futuro di sopravvivenza come qualsiasi pilota, ma ciò non significa che ci sia la parità tra uomini e donne nel motociclismo”.

Come vedi il futuro del motociclismo femminile?

“Quando ho iniziato a gareggiare ero quasi sola in Spagna. Poi si sono aggiunte Maria, Ana, Judith, Estefanía, Rosa e molte altre ragazze. Il modo di pensare si è evoluto. Avere Ana Carrasco e Maria Herrera nella Coppa del Mondo, fa sì che molte ragazze si identifichino in loro, ma soprattutto fa sì che i genitori la vedano come una strada possibile. Spero che le donne possano arrivare lontano nel motociclismo ma logicamente finché la partecipazione femminile internazionale non sarà molto ampia sarà difficile anche se non impossibile!”.

Marianna Giannoni