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La Theffo racconta… Il paddock

La Theffo racconta… Il paddock
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Il paddock, per molti è la parte dove i team sistemano il necessario per preparare le moto prima di entrare in pista, un semplice “parcheggio” o anche un “dietro le quinte”.

Per chi è dell’ambiente è una piccola città con tutti i compagni ed avversari dove ci si sente a casa a volte anche di più che a casa propria. Si sta con la propria gente, tutti con la stessa malattia, quella delle moto. Piloti o meccanici, non fa differenza. Lì dentro è una grande famiglia e quando le moto sono finite si sta insieme per concludere la giornata con una bella grigliata. Si brinda e si vanno a trovare gli altri del paddock prima di coricarsi, chi in tenda, chi nel furgone, chi nel camper. Tempo fa era sempre così. Non si andava in albergo, si stava in pista, non si andava al ristorante, si preparava da mangiare, si prendeva un panino, spesso ci si organizzava in più squadre. Le corse sono molto di più del girare in pista.

Di solito i tuoi avversari sono nemici in pista ed amici nel paddock, in pista devi solo passare sopra all’altro, fuori pista ci si scambia consigli e si brinda insieme. Ci si chiede com’è andata, ci si racconta, ci si aiuta. Ogni volta si conoscono anche persone nuove, magari vicini di paddock che prima non si conoscevano. A volte c’è anche troppa gente da incontrare ed il tempo passa troppo in fretta. Nelle gare dove vai il venerdì sera fino alla domenica, il tempo passa veramente troppo veloce. Io preferisco quelle dove vai il giovedì sera ed ancora di più il mercoledì sera. Vivrei lì dentro.

Il paddock che ho descritto qua sopra è quello in teoria considerato “dei vecchi tempi”. All’epoca si stava tutti lì e si stava tutti insieme, mentre al giorno d’oggi molte squadre stanno per conto loro, dormono fuori e non “vivono” il paddock come si faceva una volta. 

Sono rimasti campionati “vecchio stile” come per esempio il 2T Italian GP (125GP e 250GP) che corre insieme alle Moto d’Epoca e una parte del Trofeo Motoestate. Per trovarne altri bisogna sicuramente andar nelle categorie minori o meno titolate. I campionati di “alto livello” sono ormai più un business che uno sport.  

Le più belle giornate della mia vita le passo, le ho passate e le passerò nei paddock, come pilota ma anche come aiuto meccanico, commissario o turista. Rinasco ogni volta che sono lì dentro, è come una terapia dopo un soggiorno nel mondo normale con la gente normale. 

Sei con la tua gente, in mezzo a miscela e moto di tutti i tipi, smonti e rimonti, entri in pista, sorrisi e lacrime secondo le prestazioni, arrivi a sera che crolli dopo tutte le emozioni. Ci sono gli amici di una vita, ci sono quelli nuovi, c’è chi va più d’accordo e chi meno, ci sono quelli che vai subito a trovare appena arrivi, ci sono anche i briefing dove vedi tutti e sembra di essere nell’aula di una scuola, a volte si va a fare il giro della pista a piedi, di giorno o anche di notte.

Si potrebbe parlare di aneddoti del paddock per ore intere e la sua parte più brutta è proprio la domenica, quando si svuota il paddock. Personalmente non riesco mai ad andare via, è successo molte volte che io fossi l’ultimissima ad andare via. E’ come lasciarci sempre il cuore. E si aspetta la prossima gara. Si aspetta sempre la prossima gara.

Lulu Phaedra Theffo