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Annalaura Galeati – La dimostrazione che le donne possono competere con gli uomini

Annalaura Galeati – La dimostrazione che le donne possono competere con gli uomini
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Annalaura Galeati è una pilota classe 1997 e proviene dal comune di Lugo, in provincia di Ravenna. Il suo paese si trova a pari distanza, da due luoghi simbolo del motorsport: Maranello e Tavullia. La ragazza ha scelto la via delle quattro ruote. All’età di due anni e mezzo ha capito la sua passione, ed a otto, ha ricevuto il suo primo Go-Kart a scoppio. Dopo il primo Go-Kart, la strada segna solo date di crescita, arrivando alla Formula Class Super Junior.

Annalaura Galeati in questa categoria, conquista il campionato nel 2020 e 2021. Il 2020 doveva essere un anno di prova, e aveva in programma di disputare poche gare. I risultati che stava raggiungendo l’hanno portata a concludere la stagione, dove poi si è laureata campionessa. Nel 2021, il livello del campionato si è alzato moltissimo, arrivando a vincere il titolo all’ultima gara. Sull’autodromo di Cervesina (PV), in condizioni proibitive, Annalaura Galeati ha chiuso la stagione, con 5,5 punti di vantaggio su Gianluca Giorgi.

Annalaura Galeati, quanto sei orgogliosa di te stessa, per ciò che hai raggiunto in questi due anni?

Se guardo il passato, diciamo che non avrei mai immaginato di poter riuscire a fare un campionato non tanto a questi livelli, quanto sulla tenacia che ho mostrato. Sembra una cosa semplice, però il weekend di gara inizia il giovedì o venerdì e finisce la domenica sera; quindi, è abbastanza tosto anche dal punto di vista psicologico. Io poi soffro molto il caldo, e l’estate per me è tremenda. Prima di entrare in macchina, devo mettermi il ghiaccio nei polsi, sennò mi viene da svenire e da rimettere. Durante le gare poi, c’è sempre qualcosa o un problemino, e l’ansia è sempre perenne. Fino ai Kart non la sentivo, probabilmente salendo di livello e capendo a cosa si va incontro, è aumentata. Dovuta forse, dalle tante persone che mi spingono e mi supportano a fare sempre meglio. Nel 2021, sono partita facendo pole position, vittoria in gara1 e terzo posto in gara2, da lì potevo solo crescere, sennò era un disastro. Così io e il team, ci siamo fatti il “mazzo” sempre, e questo ci ha permesso di raggiungere grandi risultati. Quasi tutte le pole sono state nostre, abbiamo fatto molte vittorie e praticamente siamo andati sempre a podio. Siamo così riusciti, a farci vedere e tenere alto il nome del team, e della figura femminile”.

Quest’anno dove ti vedremo? Sarai sempre con Maky Imola nella stessa Formula, oppure affronterai nuove sfide?

In realtà ancora non abbiamo deciso. Diciamo, che io avrei preso la decisione di non riaffrontare di nuovo la Formula Classic. Vorrei provare ad affrontarne altri campionati, il problema è il budget; quindi, stiamo aspettando risposte dagli sponsor. Una volta che lo sapremo, vediamo dove possiamo arrivare con il budget. Come detto, non voglio riaffrontare di nuovo questo campionato, anche perché, gli organizzatori della Formula Classic hanno cambiato il regolamento. Ed il mio parere, è che lo hanno fatto in malo modo. Nella categoria che facevo l’anno scorso purtroppo, non c’è neanche il numero per svolgere solo sette gare, e questo non credo piaccia agli sponsor. Diciamo che la mia decisione è questa, poi vediamo. È ovvio, che se non riesco a trovare dei finanziatori per una nuova categoria, qualche gara per divertimento la farò”.

Il movimento femminile, nel mondo delle quattro ruote ha avuto grandi protagoniste. Se pensiamo a “Lella” Lombardi, unica donna a punti in F1, Sara Fisher che ha guidato una McLaren di F1 e Danica Patrick capace di vincere una gara di Indycar. Il movimento femminile cresce sempre di più?

Io sono all’interno del motorsport da un po’ di anni, ovvero da quando avevo otto anni ed ora ne ho venticinque. All’inizio le figure femminile, oltre ad essercene poche, non erano più di tanto ben viste. Ora invece, le ragazze stanno aumentando tanto, e sin da bambine. Le donne si stanno avvicinando a questo mondo, e stanno facendo anche molto bene, per di più a livelli alti. Sui Lamborghini, troviamo team prettamente femminili, questo secondo me è bellissimo da vedere. Il mio parere, è che una donna non ha nulla in meno che può avere un uomo, questo non è uno sport puramente fisico, ma è soprattutto mentale. Quindi per il discorso fisico, basta allenarsi: tenendosi in forma, e andando in pista e fare tanti chilometri. Certo ognuno di noi ha le proprie debolezze fisiche, ma questo vale sia per gli uomini che per le donne. A livello mentale, si è visto che le donne riescano a restare molto più tempo concentrate, dei maschi. In conclusione, si può dire, che ci sono dei pro e dei contro e nulla impedisce di mette in competizione un sesso contro l’altro. Io spero di essere riuscita a far notare questa cosa, come tante altre ragazze, che stanno correndo in altre categorie e campionati, in un modo favoloso”.

Liberty Media ha creato la W Series, categoria totalmente al femminile che segue la F1. Questo potrebbe portare figure come Jamie Chadwick, due volte campionessa, ad approdare in F1?

Io credo che a questa domanda non ci sia risposta. In F1 purtroppo, non dipende troppo dalla bravura del pilota, ma da quanti soldi uno riesce a portare. Secondo me, è una domanda che non può avere una risposta, in senso logico. Il mio pensiero è che molti piloti che sono andati in F1, non erano pronti e avrebbero dovuto aspettare qualche anno, a discapito di altri che lo erano. Ben venga una donna in F1, anzi sarebbe anche ora, così da dimostrare che le donne non hanno nulla in meno degli uomini. Campionati prettamente femminili, se mi dovessero chiedere di partecipare, io direi di no. Perché non posso mettermi in condizione di gareggiare con gli uomini? O con delle altre ragazze, ma comunque tutti insieme? Diciamo che non lo riesco a capire. Se invece, si parla di allenamenti allora sì. Questo perché da un punto di vista fisico, abbiamo bisogno di un determinato lavoro, specie sulla parte superiore del corpo. Questa divisione di campionati, non la riesco a capire, e l’ho detto anche in altri momenti”.

Sei una geometra. Arriverà il giorno in cui i piloti non dovranno più avere un doppio impiego per poter gareggiare?

Il motorsport è prima di tutto un hobby e quelli che lo fanno di lavoro sono veramente fortunati. Chi lo fa per professione si è impegnato moltissimo, ed ora corre a grandi livelli. Conosco molte persone che appunto lo fanno di lavoro, ma hanno tutti dietro delle famiglie, che riescono ad investire molto. Il motorsport stesso potrebbe investire, per portare su tanti piloti. Diciamo che non è quello l’obiettivo che si prefissa, o almeno sembra così. Ormai non va avanti il pilota più bravo, ma quello con più i soldi. Un ragazzino bravo e con tanti soldi è difficile da trovare, mentre di bambini bravi e con talento ce ne sono tantissimi. Il problema, è che non hanno un budget sufficiente per riuscire a fare determinate categorie, che poi portano in alto. La categoria successiva al kart dovrebbe essere la Formula4, ma questa categoria ha delle cifre altissime, che pochissimi si possono permettere. Non salendo di categoria nel momento giusto, si rischia di perdere dei passaggi, che poi possono estrometterti dal giro che conta, già da subito. Sin dai Kart, dovresti essere seguito da persone importanti, e di valenza nel mondo del motorsport”.

Annalaura Galeati, come vedi il tuo futuro? Quale campionato ti piacerebbe fare?

Innanzitutto, noi al momento diciamo “che stiamo lavorando su questa categoria”. Nel senso, che la macchina (Fiorillo FH 214) l’ho acquistata io, e data in gestione al team che mi segue. Stiamo comunque facendo dei test clienti, per riuscire a tenere da parte un po’ di soldi. Vorremmo creare così un budget, da utilizzare per fare qualcosa, o quest’anno o il prossimo. Al momento è più un lavoro che altro, andiamo a testare determinate cose sulla macchina e mettiamo delle innovazioni sulla vettura. Penso che la mia monoposto, è l’unica che ha un cambio robotizzato, ed è un bel po’ di mesi che ci stiamo lavorando. La cosa non è semplice, ma fortunatamente abbiamo una persona dietro che fa questi tipi di cambi. Egli ci sta dando una grossa mano, per riuscire a testarlo sulla nostra vettura. Una categoria dove mi piacerebbe andare non c’è. Nel senso che mi piacerebbe fare ormai un po’ tutto, mi basta correre. Che sia con una Formula o con una GT, la differenza c’è, ma ci si adatta. Basta magari fare più test”.  

Riccardo Ventura

FOTO. https://www.facebook.com/Annalaura-Galeati-456613111449650/