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Il primo anno del Team di Valentino Rossi in MotoGP

Il primo anno del Team di Valentino Rossi in MotoGP
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La stagione 2023 è passata alla storia come il primo anno del Team di Valentino Rossi in MotoGP. La scuderia denominata Mooney VR46 Racing Team, si è ritrovata quindi per la prima volta, a lottare nella classe regina, dopo aver fatto esperienze in Moto2 e in Moto3. Questo 2022 è stato davvero un anno di novità, con l’abbandono della classe minore del motomondiale, per concentrarsi lì dove tutto conta, nell’anno successivo al ritiro proprio del numero 46. Vero, qualcuno dirà che nel 2021 c’era già un pezzo, con la moto di Luca Marini con la livrea SKY VR46, ma va ricordato che era all’interno del Team Avintia.

Due piloti con due obiettivi diversi

Racchiudere l’annata dei due piloti è assai difficile, visto che avevano compiti completamente diversi. Luca Marini doveva portare avanti il suo percorso dopo la passata stagione, mentre Marco Bezzecchi ha affrontato il suo anno da Rookie. I due alla fine sono andati bene, collezionando per il Team ben 231 punti, e classificandolo all’ottavo posto. Un bottino incoraggiante, dato che parliamo della prima stagione, che è servita a molti per conoscere e capire come si lavora in MotoGP. I due piloti hanno avuto un andamento quasi identico, se si prende però in esame la sola classifica.

Luca Marini ha chiuso dodicesimo in stagione, conquistando 120 punti. Marini è cresciuto nel corso del campionato, arrivando a conquistare come miglior risultato il quarto posto. Qualcuno si aspettava di più, ma Luca è sempre stato così, sin dagli inizi della sua storia nelle varie categorie. Marco Bezzecchi invece, ha conquisto 111 punti chiudendo al quattordicesimo posto. Marco ha vinto il premio come miglior Rookie dell’anno, e si è tolto anche la soddisfazione di andare a podio. La gara è quella di Assen, che è stata il vero croce via del 2022, per un altro pilota dell’Accademy di Valentino Rossi.

Il mezzo scelto ha sicuramente influito

Il 2011 fu un anno nero per Rossi e la Ducati, come lo fu anche il 2012. Questo non si può dire per il 2022, dove la Desmosedici si è rilevata la miglior moto della griglia. Una cosa questa, che in realtà accade da ormai diverse stagioni. Il fatto però non toglie, che la casa di Borgo Panigale ha aiutato non poco il giovane Team, che ha potuto lavorare su una base già importante. Le moto ovviamente non erano le ufficiali, ma ciò era scontato, vista la giovane età del Team, che quest’anno come primo obiettivo, aveva quello come detto, di capire la MotoGP.

La categoria è stata capita, ed il lavoro di Alessio Salucci può essere promosso a pieni voti. Salucci, ovvero il miglior amico di Valentino, ha già gestito i Team nelle categorie propedeutiche, come fa ancora in Moto2, ma andare nella classe maggiore è sempre diverso. Lo scopo della scuderia lo conosciamo bene, far emergere i talenti della VR46 Accademy, e in questa stagione si può dire che è accaduto. Bezzecchi è stata una sorpresa, e chissà che presto non lasci il nido per approdare in Team più importanti. La sostituzione magari, avverrà proprio con un altro pilota dell’Accademy, il primo della lista è sicuramente Celestino Vietti.

Il futuro prossimo ancora con Ducati ma poi?

La prossima stagione non avrà grosse modifiche in MotoGP, visto che resteranno sia Luca che Marco, e la moto sarà sempre Ducati. Il 2024 però, potrebbe segnare già l’inizio di una nuova avventura. Le voci di un passaggio dalla rossa alla Yamaha sono insistenti, e visto anche il passato tra il Dottore e la casa di Iwate, chissà che non si realizzi davvero. Infondo, la storia è fatta di rimandi, e la casa giapponese ha bisogno di un Team satellite, per comparare i dati nel corso dell’anno. Tutto questo però si vedrà, quello che è certo, e che il 2022 è più che positivo per il Team di Valentino Rossi, che avrà lasciato la MotoGP fisicamente, ma il suo nome, corre ancora in tutte le piste della classe regina delle due ruote. 

Riccardo Ventura

Foto Bardhal