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La Theffo racconta – La prima gara

La Theffo racconta – La prima gara
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La prima volta non si scorda mai, si dice, eppure devo dire che non mi ricordo la mia prima gara. So dov’era e so che mi hanno anche fatto salire sul podio nonostante la pessima prestazione ma non ne ricordo nessun dettaglio. Così come le gare seguenti, ricordo qualche dettaglio a volte, magari cadute o contatti ma se non avessi scritto vari resoconti non ricorderei quasi mai nulla.

Forse è un po’ come se ogni gara fosse la prima. Ogni volta nuove emozioni, ogni volta nuove circostanze.

Forse ogni gara è sempre una nuova prima volta. Sempre più adrenalina, sempre più esperienza.

La partenza…

Ti avvicini all’orario di partenza e senti l’onda delle emozioni arrivarti al petto, il cuore esplode e non sembra possibile imparare a domare queste sensazioni. L’agitazione sale sempre di più, sai che la partenza è tutto e che non puoi sbagliarla.

Ad ogni gara so bene che se sbaglierò la partenza mi toccherà la rimonta, e so anche bene che nella mia “carriera” ho fatto più rimonte che belle partenze. Le partenze sono tutto, ecco perché fanno paura, le partenze determinano l’esito della gara, determinano se potrai guidare tranquillo o se dovrai lottare alla morte per recuperare le posizioni perse. Ecco perché le partenze fanno paura, poi appena si parte si torna a stare bene, l’agitazione è tutta per la partenza.

Sei lì che fai il giro di allineamento, non troppo piano, non troppo veloce, controlli che la moto vada bene, ti sciogli e poi ti schieri al tuo posto in griglia di partenza. Ti mettono il cavalletto, ti danno l’acqua e ti tengono l’ombrello. Mi piace quando mi caricano, ne ho bisogno, mi piace quando mi dicono cosa fare, da che parte andare per far la prima curva al meglio. Sono cose che so anche da sola ma sentirselo dire aiuta a concentrarsi meglio e fa sempre bene essere caricati.

Ci siamo quasi, si accende la moto ed il meccanico se ne va, siamo tutti schierati e si parte per il giro di ricognizione. Non so mai se provare la partenza anche in quel momento, mi agito solo a pensarci. Anche qua non è ancora gara ma bisogna cominciare a prendere il ritmo e quindi mi piace fare un giro di ricognizione abbastanza veloce da aver già il ritmo dopo la partenza. Ci si schiera sulla griglia in folle, pronti all’accensione del semaforo, si inserisce la prima e si tengono giri alti quando si accende il semaforo.

Appena scatta si parte, cominciando a lasciare la frizione dando il più gas possibile per mettere la seconda il prima possibile e fare la prima curva il più avanti possibile. I giochi son fatti e bisogna anche stare attenti ad eventuali incidenti da evitare.

Non è facile azzeccare se passare interno o esterno, è un po’ come un terno al lotto e bisogna anche esser convinti. Dopo di che diventa tutto più semplice, ti devi solo concentrare a non perdere chi hai davanti e superare più avversari possibili fino a non averne più, e se non ne hai più davanti devi comunque andare il più veloce possibile per rimanere davanti.

Ogni gara è una gara a sé, ogni gara è come la prima gara, ogni volta nuove sensazioni, nuove circostanze.

Ogni gara è la prima gara e poi si aspetta sempre la prossima. In avanti per l’eternità.

La vita è correre, il resto è soltanto attesa…