1. Home
  2. Motociclismo
  3. MotoGP: Honda e Yamaha sperano di ritrovare la retta via
0

MotoGP: Honda e Yamaha sperano di ritrovare la retta via

MotoGP: Honda e Yamaha sperano di ritrovare la retta via
0
0

Il Giappone torna nel calendario MotoGP dopo 2 anni di assenza dovuti alla pandemia da Covid-19. Il Motomondiale torna nel paese del Sol Levante, in un momento critico per le case nipponiche. La strada sembra persa, anche se gli ultimi due titoli hanno visto vincere una scuderia giapponese. Il problema è che il 2022 ha mostrato solo fragilità, come quella dell’addio di Suzuki al mondo delle corse. I risultati poi di Honda sono sotto gli occhi di tutti, e la Yamaha si aggrappa al talento di Fabio Quartararo.

Casa dolce casa

Il ritorno a casa per i team può essere visto in senso positivo, dopo che il Motomondiale si è corso per due anni solo in Europa. Uno stimolo per riabbracciare i suoi tifosi più accaniti, per mostrare che questa terra vive di moto. Questa deve essere vista come la gara che ricarica le idee, per il futuro prossimo e quello successivo. La Ducati sta dominando in lungo e in largo, sia con il recupero di Francesco Bagnaia in campionato, che in quello tecnico. Oggi la casa di Borgo Panigale è la migliore, e mette in campo soluzioni tecniche sempre migliori. Aprilia è rinata o meglio è sbocciata per la prima volta in MotoGP, la RS-GP ormai è una solida realtà. 

L’errore più grande delle case giapponesi

La Honda prima e la Yamaha dopo, si sono affidate solo al talento del pilota. La casa di Tokyo non era la migliore negli anni in cui vinceva i titoli, ma vinceva grazie alla superiorità di Marc Marquez. Lo spagnolo era capace di mettere “una pezza”, alla inferiorità tecnica della sua moto, contro le Ducati. Oggi è la casa di Iwate nella stessa condizione, con Quartararo a tenere alta la bandiera. Il francese sta lottando da solo contro un plotone di Desmosedici, ed ora anche contro due Aprilia agguerrite. Il problema è che se poi il fenomeno ha un problema, vedasi Marc nel 2020, il castello di carta cade.

L’addio di Suzuki è una sconfitta per il movimento nipponico

La Suzuki a fine anno saluterà la MotoGP, per concentrarsi sulla mobilità sostenibile. Questo è un gran peccato, visto il titolo vinto nel 2020 con Joan Mir. La casa di Hamamatsu era tornata nel 2015 con tanti bei propositi, e sotto la guida manageriale di Davide Brivio. Il titolo come detto vinto, sembrava far sognare i tifosi della scuderia, che però si sono presto risvegliati. Prima c’è stato l’addio di Brivio che è andato in F1 con Alpine, poi tanti problemi mai risolti sulla GSX-RR. Il tutto ha portato al comunicato che conosciamo, che porta la casa fuori sia dalla classe regina che dal EWC.  

Ritrovare la retta via nel GP di casa

L’unica cosa da fare per le case nipponiche è ritrovare la retta via, e la speranza è che questo weekend possa muovere le cose. L’Asia torna nel calendario, con tutte le sue tappe e questo potrebbe essere di buon auspicio. Il mercato delle due ruote nel continente asiatico è sempre più in espansione, e le case fanno di tutto per mostrarsi. Quindi fare bene nelle tappe d’Oriente è un vantaggio anche a livelli di marketing. La speranza è di riavere le giapponesi di nuovo al top, pronte a contrastare il neo-nascente dominio delle italiane. 

Riccardo Ventura

foto