C’è chi balla, chi cucina, che studia tra una prova speciale e l’altra. C’è chi ha percorso 2000 chilometri in moto per Rallylegend, chi è arrivato in aereo, auto, camion e chi in camper.
Abbiamo trascorso qualche ora tra i camperisti, sulla collina della passione, al salto zona tiro a volo.
È qui la festa! Il rally sembra un dettaglio, una scusa per trascorrere un week-end spensierato. “Siamo qui per vedere il rally e per staccare la spina dalle beghe quotidiane” dicono alcuni appassionati mentre altri preparano al barbecue delle costine di maiale “la cottura è lunga ma al Rallylegend c’è tutto il tempo”.
Cibo, birra, vino e soprattutto molte risate. Alcuni seguono regolarmente i rally ed appena possono vanno a vedere le gare del Mondiale WRC mentre altri seguono esclusivamente il Rallylegend, con un pizzico di nostalgia forse per le auto e gli eroi di un tempo.
Sulla collina ci sono appassionati di tante nazioni ma sono tutti amici. Italiani, francesi, austriaci, tedeschi, ceki ed ovviamente sammarinesi, orgogliosi del loro stato che ospita una manifestazione così bella e seguita.
Alcuni dormono in tenda, altri sono arrivati camper con gli amici o la famiglia. Si vedono anche tanti bambini, intere famiglie. C’è veramente gente di tutte le età. L’idolo è Ken Block ma ci sono anche tantissimi fans di Paolo Diana che indossano le inconfondibili magliette del suo fans club. Ad ogni suo passaggio c’è il boato. Entusiasmo alle stelle dunque per Diana, per i campioni affermati ma anche per i privati.
Qui si fa il tifo per tutti, dal primo all’ultimo, senza distinzione di auto o nazione. Anzi, spesso proprio i piloti non professionisti diventano gli idoli in cui, in qualche modo, identificarsi
“Sono forti, sono tutti forti i piloti del Legend. Chi numeri!”.
La domenica poi, l’apoteosi della passione, di quell’amore autentico per il motorsport che in pista è stato spesso soppiantato da un tifo becero, di derivazione calcistica.
Il Rallylegend è sport, spettacolo, emozione…se non ci fosse bisognerebbe inventarlo!
Marianna Giannoni