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Joan Mir serve la stessa convinzione del 2019

Joan Mir serve la stessa convinzione del 2019
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Joan Mir si è legato alla Honda dopo che la Suzuki si è tirata fuori dalla MotoGP, una cosa che ormai sappiamo e che è stata analizzata molte volte. Lo spagnolo però, quando scelse di legarsi alla casa di Himamatsu, fece un azzardo. Un azzardo che poi la storia ci ha detto che è stata vincente, eppure sin da subito, preferì Suzuki rispetto ad Honda. Ora la storia è diversa, ma serve la convinzione, perché la missione che lo attende è davvero difficile. La cosa che già da oggi possiamo dire, è che a questo ragazzo le missioni piacciono, ed è per questo che in molti credono in lui.

Il 2018 l’anno di transizione per seguire Davide Brivio

Mir arriva alla sua prima stagione di Moto2 nel 2018, da campione del mondo della Moto3. Il successo con il Team Leopard nella categoria minore lo stava lanciando in alto, ed Honda era pronta a seguire passo dopo passo la sua crescita. La casa di Tokyo aveva già deciso di puntare su di lui, visto che già ai tempi della Moto3 era seguito dall’azienda. L’arrivo però in Moto2 con il Team Marc VDS è tutt’altro che semplice, e la stagione si chiuderà con soli 4 podi conquistati e un sesto posto nella classifica generale. Un bottino che in realtà da un Rokkie ci può anche stare, ma intanto le sirene della classe regina si fanno sentire, anzi sono prepotenti.

La Suzuki guidata da Davide Brivio ha deciso di dargli la moto per il 2019. Joan è convinto delle potenzialità della Suzuki ed accetta immediatamente. La Honda non prende bene questa scelta, ma comunque non può fare nulla per impedire allo spagnolo di accasarsi con l’altra casa. Arriva così il primo anno in MotoGP, ed arriva soprattutto il 2020. Mir vince il titolo, ed entra nella storia di questo sport, ma soprattutto della casa nipponica che non vinceva dal 2000, con Kenny Roberts Junior. Gli anni a seguire non sono molto positivi, nel 2021 non riesce a vincere nemmeno una gara, ma arriva comunque terzo nella generale. Nel 2022 invece, il bottino è disarmante, visto che non è riuscito a conquistare nemmeno un podio. La cosa però che va sempre ricordata, è che Mir ha subito un brutto infortunio in stagione.

La notizia che nessuno aspettava e il suo passaggio in Honda

Il fallimento a livelli di risultati della passata stagione non è il motivo della separazione. Joan lo ha detto più volte, lui e la Suzuki stavano trovando l’accordo per il rinnovo. Peccato, che mentre lui e il reparto corse trattavano, gli alti dirigenti della casa giapponese avevano deciso di tagliare il reparto corse. Una doccia gelata come sappiamo, che ha colpito il pilota e tutti gli addetti ai lavori. Il centauro spagnolo quindi, si è trovato costretto a trovare altri nidi, ed ecco che Honda è tornata disponibile. Tutte e due le parti si son trovate convinte, nel riconoscere che la cosa migliore da fare era legarsi per il 2023

Una convinzione che viene fuori per due motivi molto semplice, Joan Mir è senza squadra ed Honda è alle prese con una delle crisi di risultati peggiori della sua storia. Una cosa quindi gli accomuna ancora di più, entrambi vogliono tornare ad occupare le posizioni che contano. Grazie anche al titolo vinto nel 2020, la Honda lo piazza nel Team Repsol, ovvero quello ufficiale, a fianco di Marc Marquez. Un compagno scomodo, ma dopo la passata stagione, nella quale Joan Mir ha subito il confronto con Alex Rins, questo potrebbe rilevarsi addirittura un punto a suo vantaggio. Joan non ha nulla da perdere, la stella è Marquez e lui è lì, sì per vincere, ma anche per riiniziare a tornare ai piani alti.  

Ora serve quella convinzione

Joan Mir, quindi, avrà bisogno di ritrovare la convinzione che nel 2019 lo portò sulla Suzuki, per cercare di aiutare Honda a tornare lì dove merita. Un binomio che già un tempo doveva nascere, ma che ha trovato una deviazione sulla sua strada. Ora però, Mir e la Honda sono insieme, e tutti e due sanno che non sarà semplice, almeno all’inizio. La stagione è lunga e chissà che prima e poi, Mir non bussi nei piani alti dove ci sono Francesco Bagnaia e Fabio Quartararo, per avvertirli che anche lui e la Honda sono tornati ad alti livelli.

Riccardo Ventura

Foto:MotoGP.com