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Nuccio Zerbo – La storia di una leggenda del motociclismo italiano

Nuccio Zerbo – La storia di una leggenda del motociclismo italiano
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Sebastiano “Nuccio” Zerbo è a tutti gli effetti una leggenda dello sport italiano. Nel corso della sua carriera ha conquistato 80 titoli, oltre 800 vittorie ed è salito più di 1500 volte podio. Questi numeri sono destinati ad aumentare già nelle prossime settimane. Quest’anno parteciperà al National Trophy, alla Coppa Italia ed al Motoestate con il team S.Evolution.

Zerbo ha quasi 51 anni ma non ha nessuna intenzione di smettere, anzi…

“Al momento non penso al ritiro – afferma –  Più avanti potrei passare alle moto d’epoca  e mi piacerebbe correre anche in auto”

Sebastiano Zerbo è nato in Sicilia e si è avvicinato alle moto da bambino.

“Mio padre mi ha fatto salire sui una moto che ero piccolissimo. Ho iniziato poi a correre sui cinquantini da ragazzino perché le minimoto ancora non esistevano. Al sud però non c’erano molte piste quindi facevo quello che si poteva. A me bastava correre. Gareggiavo a Pergusa, al Trofeo Inverno  al Binetto ed ho partecipato anche alle corse in salita. Ho debuttato in moto  nel 1985, nel Trofeo Honda e nel 1989 ho partecipato al Gran Premio d’Italia del Mondiale Superbike a Pergusa.

Non avevo una moto da competizione e gareggiai con una moto stradale. Andai abbastanza bene però la mia avventura mondiale non proseguì. Ho lasciato poi la Sicilia e sono andato a vivere a Bassano del Grappa,  a Firenze e da un po’ di anni abito in Romagna”.

Sebastiano Zerbo nei week-end di gara partecipa spesso a più gare, in categorie differenti.

“Durante ogni stagione ovviamente gareggio a più campionati, su moto totalmente diverse l’una dall’altra e e spesso anche a più gare nello stesso fine settimana. Una domenica ho partecipato ad una gara a Misano ed un’altra a Varano ed ho vinto entrambe. Negli anni buoni c’erano dei premi e più gare facevo più premi riuscivo ad ottenere”.        

Nonostante i tanti successi, Zerbo non è riuscito a sfondare a livello mondiale ma non ha rimpianti.

 “I meridionali una volta venivano visti con un certo scetticismo. Inoltre mi sono mancati i soldi e le conoscenze giuste. Non sono mai riuscito neppure fare il CIV con una moto al top perché servono cifre esorbitanti. In ogni caso non ho rimpianti perché ho sempre saputo che non sarei arrivato al Mondiale. Sono amico di tutti. Durante la mia carriera mi sono divertito molto e mi diverto tutt’ora a correre in moto quindi sono contento così”.

Zerbo è anche istruttore di pilotaggio. Per informazioni: S.Evolution